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Teatro Trianon Viviani, Napoli
tratto da “Le avventure di Tom Sawyer” di Mark Twain
scritto e diretto da
Virginio De Matteo
con
Raffaella Mirra,
Mimmo Soricelli,
Vincenzo De Matteo
scenografia Claudio Mirra
costumi Nico Celli
direttore di scena Maurizio Iannino
luci e fonica Claudio Mirra
Trama
Il piccolo Tom, un discolo di bambino che più discolo non si può, vive la sua infanzia giocosa e spensierata in uno dei tanti paesini situati sulle sponde del Mississippi.
Per Tom, monello e birbante, la vita è un gioco perpetuo e un’avventura continua; non sa stare fermo un momento, trascorre il suo tempo a cacciarsi nei guai.
E “saltellando” da un guaio all’altro una sera, insieme al suo amico Huck, ha addirittura varcato le soglie del cimitero per mettere in pratica l’ennesima marachella. In questo strano luogo, loro malgrado, assistono a un delitto; e l’assassino, che si è accorto della presenza dei due monelli, vuole metterli a tacere per sempre. Ma intelligenza e furbizia non mancano, e fortunatamente riescono a scamparla ancora una volta.
E ora?… Le avventure sono finite? Neanche per sogno! Forza, si va a vagabondare sulle rive del “Grande Fiume” per imitare le gesta dei più famosi “pirati”!
Note sullo spettacolo
Lo spettacolo contiene tutti gli aspetti della suspense e del divertimento tipici della narrazione “avventurosa”. Gli attori con una recitazione ritmata e piena di situazioni comiche e paradossali, riescono a coinvolgere i piccoli spettatori e a condurli nel meraviglioso e avventuroso mondo di Tom Sawyer e del suo Mississippi.
età consigliata dai 6 anni in su – tecnica teatro d’attore – durata 1 h c.a
Regia e drammaturgia: Sebastiano Coticelli e Simona DI Maio
con Luca Di Tommaso e Simona Di Maio
età consigliata: 3 – 8 anni
https://www.teatrodeipiccoli.it/event/storia-di-uno-schiaccianoci/?instance_id=6644
Lo spettacolo è tratto dal racconto di Hoffman “Lo schiaccianoci e il re dei topi”, che ispirò Tchajkovskij per il suo celebre balletto “Lo Schiaccianoci”. Nella nostra riscrittura la vicenda della bambina protagonista viene riletta dal punto di vista dello zio Drosselmayer, inventore di automi, costruttore di marchingegni curiosi, che racconta di come la piccola Marie viva un’avventura meravigliosa grazie al piccolo schiaccianoci di legno che riceve in regalo a Natale. “Il buffo schiaccianoci – ci racconta Drosselmayer – era appoggiato sotto l’albero di Natale ed aspettava il suo turno per essere visto. Di lì a poco diviene il preferito di Marie ed insieme vivono incredibili avventure, lottando contro il re dei topi e avventurandosi nel regno delle bambole”. Drosselmeyer ripercorre la storia di Marie e dello schiaccianoci mentre si prepara, alle prese con una strana macchina da lui stesso costruita, a riportarli a casa, se e quando sapranno sconfiggere, insieme, la maledizione dei topi… La visione della storia è accompagnata dalle musiche di ÄŒajkovskij in un gioco di voce e azione che incanta e diverte.
La nostra riscrittura della storia originale pone al centro due temi: l’importanza del “credere” e l’importanza dell’amore. Drosselmeyer invita sua nipote Marie a non smettere di credere che dietro lo schiaccianoci c’è un segreto molto importante e che solo lei lo può aiutare a sconfiggere il re dei topi. E’ un invito, indirettamente, a tutti bambini: di credere che la vita ha qualcosa di profondamente meraviglioso, una magia misteriosa che solo con la fantasia si riesce a cogliere. L’altro tema centrale è l’amore. La maledizione della signora Toponia, che ha reso lo schiaccianoci brutto e mostruoso, potrà essere annullata “soltanto se una bambina si innamorerà di lui nonostante il suo orrendo aspetto”. Sarà necessario, per Marie, non fermarsi all’apparenza, ma cogliere la forza d’animo del suo piccolo eroe, il suo coraggio, la sua bellezza interiore. Di amarlo per quello che è, e non per come appare.
uno spettacolo di Giovanna Facciolo
tratto dalla fiaba La bella addormentata nel bosco
drammaturgia e regia Giovanna Facciolo
scene di Massimiliano Pinto
costumi di Giovanna Napolitano
luci Paco Summonte
audio Alessandro Messina
con
Adele Amato de Serpis, Valeria Luchetti, Melania Balsamo
età consigliata: dai 3 anni
“Al 15° anno di età, la fanciulla si pungerà e morirà! Ah, ah, ah! ”
“…E quando accadrà
tutta la corte si addormenterà
non più un suono, una voce,
né il canto di un gallo
tutti sospesi nel gesto,
a un momento,
niente si muove,
nemmeno il vento”
intreccio prezioso di rami e di spine
che il sonno protegga
da cavalieri e faine”
Un re e una regina, un padre e una madre, vogliono che la loro tanto sospirata e unica figlia appena nata, riceva i doni più belli che la vita possa offrire.
Dodici sono le fate invitate ai festeggiamenti, ognuna in grado di regalare doti, qualità e fortuna, tutto il meglio che si possa destinare e desiderare.
Ma la perfezione non esiste nemmeno nelle favole ed ecco che ciò che non è desiderato è presto in agguato: l’ombra non si può lasciare fuori dalla porta e anche se non la si invita, si presenta lo stesso, proprio come la tredicesima fata, portatrice di male e di oscurità.
Terribile è la vendetta di questa vecchia fata dimenticata, che col suo malèfico dono riporta il dolore al centro della tavola imbandita:
“Al 15° anno di età, la fanciulla si pungerà e morirà! Ah, ah, ah! ”
E allora l’incanto di un sonno lungo cent’anni.
Ecco il rimedio estremo che la dodicesima fata, tenutasi opportunamente in disparte, può offrire come ultimo prezioso dono in grado di trasformare il crudele destino.
Un sonno protettore che allontana la morte e il dolore.
Una sospensione infinita che protegge dal male…. ma allontana la vita.
“…E quando accadrà
tutta la corte si addormenterà
non più un suono, una voce,
né il canto di un gallo
tutti sospesi nel gesto,
a un momento,
niente si muove,
nemmeno il vento”
E perché questo fragile sonno non sia disturbato dal mondo che chiede di entrare:
“E poi tutt’ attorno cresca un bosco incantato
intreccio prezioso di rami e di spine
che il sonno protegga
da cavalieri e faine”
Ecco così costruito uno scrigno impenetrabile.
Forse anche nella realtà c’è il desiderio di evitare ai nostri figli la parte più spiacevole della vita, dalle piccole frustrazioni ai grandi dolori, eliminando possibilmente tutto ciò che rappresenta un rischio, un’incognita, un pericolo, una possibile sofferenza o una rinuncia. E come nella favola a volte si vorrebbe creare un nido incantato che tenga fuori il male, che sospenda il dolore.
Ma per crescere è necessario saper accettare e affrontare anche le ombre, le piccole e grandi ferite che ogni esistenza porta con sé e che non possiamo allontanare se non rinunciando allo scorrere della vita stessa, come avviene col sonno incantato della Bella Addormentata.
Questo è quello che la fiaba a noi ha raccontato, lontano dalle tante interpretazioni psicoanalitiche, e questo è quello che vogliamo raccontare, attraverso tre fate, un po’ ansiose e divertenti, guardie del lungo sonno e voce del sentire più spontaneo e naturale di madri e di padri
Ma alla fine, allo scadere degli anni, la principessa si risveglierà: le fitte trame di quel nido incantato si disferanno docilmente al passaggio di un cavaliere, che porterà con sé l’amore, la vita, e tutte le sue ombre.
Esigenze tecniche: pedana/palcoscenico in legno con possibilità di fissare viti m. 8 x 6 x 5 – graticcio – kw. impegnati 15 – quadratura nera – buio – scala per puntamenti
montaggio 5 h – smontaggio 2 h
Con Peppe Romano, Paola Maddalena, Nuvoletta Lucarelli, Giulia Navarra, Valentina Elia, Marcello Manzella, Giorgia Maria d’Isa, Emanuele Zappariello, Claudio Natale, Sabrina Nastri, Enrico Gargiulo, Luigi Savinelli, Allegra Azzurro, Roberto Ferro, Giuseppe Noviello e la partecipazione della piccola Emanuela Vairo.
Tempi duri, per Babbo Natale ed il suo staff, costretti anche loro al distanziamento sociale. Ma il Natale è ormai alle porte, ed è necessario incontrarsi per fare il punto della situazione ed organizzare la consegna dei doni la sera della Vigilia, ed allora ecco che si decide di incontrarsi in una riunione da remoto. E dunque, grazie alla solerzia del folletto Trock, tutto il gruppo si riunisce in una divertentissima videochiamata.
La performance, concepita esclusivamente per la trasmissione in streaming, vuole essere una forma alternativa allo spettacolo teatrale di Natale, che, per la sua essenza non può tradire la sua vocazione “dal Vivo”, nata per intrattenere anche in questo momento particolare il nostro piccolo pubblico che non potremo incontrare a Teatro.
Sedici personaggi, tra cui spiccano la Befana, gli elfi tuttofare, i pasticceri, l’elfo postino, gli elfi stallieri e gli elfi stilisti, conversano con leggerezza, sì, ma toccando di volta in volta temi assolutamente attuali, sui quali è possibile una riflessione: il consumismo, l’ecosostenibilità, l’alimentazione, e, soprattutto, la vera essenza del Natale, festa di rinnovamento e di speranza di ritorno alla luce. Inoltre, un indovinello posto dall’elfo Otello, incuriosisce il piccolo pubblico, che dovrà provare a risolverlo. Verrà svelato solo alla fine della chiamata, che si concluderà con l’intervento di due genitori con la loro piccola, quali testimoni di una festa che è cara soprattutto all’infanzia, e che, nella famiglia e nel suo calore, trova il suo compimento più vero. Ed è proprio questa ultima riflessione che ci ha portati a decidere di devolvere parte del ricavato delle visualizzazioni in beneficenza, e per sostenere quei bambini e quelle famiglie che realmente sono in difficoltà – e non solo per il momento storico che stiamo vivendo – in modo da poter contribuire, anche in piccola parte, a rendere migliore il loro Natale.
Associazione culturale “BARACCA DEI BUFFONI”
Via Vittorio Alfieri,1 80022 Arzano—NA—ITALY
Http:// www.baraccadeibuffoni.com Email: info@baraccadeibuffoni.com
Tel +39 081/19544670 Cell. 3336085363
Con Antonio Perna
Regia di Orazio De Rosa
Scenografia Francesco Rivista
Costumi Teresa Papa
Liberamente tratto da: Sei una bestia Viskovitz! Di Alessandro Boffa
Produzione
Baracca dei Buffoni
Sinossi
Uno scarafaggio arrampicatore sociale, uno scorpione killer, una spugna che vuole smettere di bere, un pappagallo che parla d’amore … Viskovitz è ognuna di queste bestie e molte altre ancora, alle prese con le loro bizzarrie, nevrosi, vanità. Ma è la condizione umana, in tutta la sua dignità e scostumatezza, a essere rappresentata attraverso queste esilaranti metamorfosi.
Come una bestia, è un tour de force di comicità e intelligenza, dove il gergo scientifico diventa invenzione linguistica, la battuta aforisma. Attacchi folgoranti danno vita a intrecci pieni di sorprese, che spaziano dalla gag comica al western, dall’assurdo al blues. Sono favole ironiche che illuminano un mondo in cui si fatica a essere animali e si finisce per diventare bestie.
Note di regia
L’idea di questo spettacolo nasce dall’ esigenza e dalla necessità di trattare dei temi cosi attuali in modo assurdo, esilarante, cattivo, così come le tratterebbe un clown;
Quattro favole che hanno come protagonista quattro animali: uno scarafaggio, uno scorpione, una spugna e un pappagallo, tutte collegate tra di loro attraverso problemi e situazioni analoghe a quelle che vive l’essere umano ogni giorno, in qualche parte del mondo.
Il verbo essere ripetuto dall’attore durante i cambi di scena sottolinea il legame dei personaggi dello spettacolo con le persone che popolano quotidianamente le nostre vite: “Io sono, tu sei, noi siamo…Visko”.
Uno spettacolo che parte dal teatro comico passa per quello di prosa e arriva al teatro di figura.
Le favole sono raccontate in un impianto scenografico semplice: una scatola, che prima viene aperta e che funge da pannelli attrezzati e fondali che cambiano a seconda del mondo animale che narra la storia; scatola che poi viene chiusa, e che rappresenta, attraverso una girandola, un mondo che quotidianamente gira e vede animali ed essere umani lottare per la conquista di una vita dignitosa, ricca di benessere, amore ed armonia.
La regia impostata su un livello fantastico, i quattro personaggi, parlano della nostra umanità in maniera divertente, poetica e cattiva, indagando sul bisogno primordiale dell’uomo di affrontare con coraggio, qualsiasi disagio pur di trovare la felicità, cercando l’amore o rinunciandoci completamente.
Link Video
https://www.youtube.com/watch?v=NasvumU3N3Q&t=279s
MUSICHE:
01 Tom Recchion – Out of the Dunes
02 Rocky Soundtrack – Gonna Fly Now
03 Per qualche dollar in piu Morricone
04 Lo chiamavano Trinità – colonna Sonora
06 Kill Bill Soundtrack – The Grand Duel (Parte Prima)
07 Gli Intoccabili Colonna Sonora – 01 The Untouchables Theme
08 Gotan Project – Santa Maria (Del Buen Ayre)
09 Giu La Testa-Ennio Morricone
10 Carillon Morricone
11 Chez moi Daniele
contatti
“BARACCA DEI BUFFONI”
Via Vittorio Alfieri,1 80022 Arzano—NA—ITALY
Tel +39 081/19544670 Cell. 3336085363
Quest’anno “Esercizi di fantasia” la rassegna del Teatro Trianon Viviani dedicata ai bambini ed alle famiglie, va on-line in questa sua terza edizione special. In collaborazione con I Teatrini presenta 5 spettacoli sulla piattaforma on-line del sito del Trianon Viviani , ad accesso libero, per venire incontro alle richieste di famiglie, associazioni, parrocchie che sempre così calorosamente hanno affollato il teatro in occasione delle recite dal vivo. Ritorneremo presto!