A Napoli durante una domenica di austerity, nel silenzio totale, si sente il fischio del treno e una canzone. Due bambini di sette anni, lui napoletano e lei forestiera, seguono incantati quella canzone. Attraversano strade e luoghi e infine si incontrano. Si guardano a lungo poi si separano.
Si incontrano di nuovo sette anni dopo durante il terremoto del 1980. Nel fuggi fuggi, i loro sguardi si incrociano ancòra e questa volta si fidanzano e poi si lasciano.
Si rincontrano da adulti, scoprendo, a distanza di anni, di non essersi mai lasciati. Perché l’ossessione napoletana è ancora viva.
Nel racconto cantato e recitato di questa ossessione d’amore, i due riavvolgono il gomitolo della loro storia per vedere come erano e come sono diventati e come saranno domani.
Autore di questo “concerto recitato in sette quadri” con Antonio Pascale e interprete maschile è Mauro Gioia, musicista, attore e regista napoletano, che ha legato il suo lavoro al recupero della memoria canora e della tradizione teatrale partenopea legata al varietà, ai fantasisti del cabaret e dell’avanguardia novecentesca.
La protagonista femminile è Maria de Medeiros, cantante, attrice e regista portoghese, protagonista di numerose pellicole cinematografiche, come Pulp fiction di Quentin Tarantino.