Teatro Trianon Viviani

Raffaello Converso in L’Opera da marciapiede

Raffaello Converso in

L’Opera da marciapiede

tra Kurt Weill e Raffaele Viviani

15 gennaio 2023 alle ore 19.00
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Teatro Trianon Viviani

Raffaello Converso in

L’Opera da marciapiede

tra Kurt Weill e Raffaele Viviani

elaborazioni ed orchestrazioni Roberto De Simone

 

Mimmo Napolitano, pianoforte conduttore
Vincenzo Bianco, violino
Leonardo Massa, violoncello
Carlo Termini, contrabbasso
Franco Ponzo, chitarra
Edoardo Converso, mandolino
Fabiano Pappalardo, clarinetto e sax
Luca Martingano, corno
Francesco Fierro, trombone
Enzo Grimaldi, fisarmonica
Carmine Mattia Marino, marimba e batteria

disegno luci Elena Anotti
assistente alle luci Giuseppe Calenda
collaborazione tecnica Biagio Abenante

produzione Proscenio
Fondazione Ente Ville Vesuviane

 

presentazione

L’intento di tale opera non è quello di esibire esecuzioni di nuovi brani sulla scia tradizionale, quanto denunciare l’estinzione della musica da strada, cui fecero capo Brecht, Weill e Viviani nel costruire le proprie composizioni.

Quella musica, un tempo viva a Napoli (vedi la musica dei ciechi, le postegge, i gruppi di gavottisti, i cantastorie agli stazionamenti tranviari, i cantanti da pianino), anche viva in altre città italiane, in Francia, in Germania e altrove, oggi può ritenersi sostituita da esecuzioni ufficiali di musica leggera, come espressione di assoluta verità collettiva, imposta dall’alto.
A Napoli, nelle piazze del Gesù Nuovo e di San Domenico, meccanicamente si eseguono antichi canti sul tamburo fronne e canti a figliola ma totalmente privi di stile vocale e addirittura sostenuti da blasfemi, rigidi accompagnamenti di fisarmoniche, mentre qualche altro esecutore schiaffeggia un tamburo a cornice, spogliato della sua antica funzione di relatività ritmica.

Ma il globalizzato degrado culturale che propaganda tali modelli, li spaccia per autentici su Internet e sui cellulari ormai incorporati dai giovani nelle loro orecchie di acquirenti ubbidienti, in un sistema di potere impositivo più che fascista, addirittura nazista, dove tutto rientra nella cultura di massa, nella persuasione improtestabile.

Chi dissente non esiste, non appartiene al coro della massa, è una ingiallita e antiquata etichetta di liquore scaduto da ogni marciapiede.

“L’Opera da tre soldi” è un ricordo fossile da bancarelle d’antiquariato. Vuolsi così colà…direbbero Carmelo Bene, Pierpaolo Pasolini, il principe Antonio De Curtis con Roberto De Simone.

date

Domenica 15 Gennaio 2023
19.00

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