presentazione
Al Trianon Viviani, arriva Tony Esposito con il concerto Tribal classic, accompagnato da Andrea Lucci, prima tromba dell’Orchestra santa Cecilia, e dai suoi ottoni.
Il musicista partenopeo si esibirà con percussioni africane, latine, mediterranee e suonerà alcuni strumenti speciali, come legno e metallo.
Il concerto sarà l’incontro dei più̀ grandi autori classici, napoletani compresi, con ritmi e sonorità africane dando vita a uno spettacolo adatto a persone di tutte le età̀ e di diversa estrazione musicale.
Tra gli autori proposti e rivisitati attraverso sonorità mediterranee e africane, Bach, Monteverdi, Vivaldi, Bizet, Mozart, Pachelbel, Handel ,Mascagni e classici napoletani.
«Nel dopoguerra ricordo che mio padre, – come racconta Tony Esposito – per riscattarsi da una vita modesta dovuta al periodo post-bellico, mi portava spesso al Teatro di San Carlo di Napoli per assistere a concerti di musica classica e qualche volta addirittura all’opera. Quelle furono per me occasioni importanti per dare libero sfogo alla fantasia e all’immaginazione.
Fin da piccolo, e ancora oggi, ascoltare autori come Bach, Stravinsky, Vivaldi, dà vita nella mia mente ad un tessuto pulsante e ritmico per accompagnare la musica che sto ascoltando, come se quest’ultima ne fosse priva e andasse completata.
Questo potrebbe spiegare perché, pur essendo io cresciuto ascoltando Mascagni, Leoncavallo, Giordano e Puccini, abbia scelto poi di suonare strumenti agli antipodi della musica classica come i tamburi, dedicandomi ai ritmi dell’Africa e a quelli di tutti i ‘sud’ del Mondo.
È mia ferma convinzione che tutte le musiche siano legate tra loro, così come tutti gli stili hanno punti importanti in comune: i ritmi rituali ed essenziali dei tamburi di tutto il mondo sono tutti membri di un’unica famiglia, che a volte a causa di dogmi e tabù, vivono come ‘’separati in casa’’.
Allora, perché non farli incontrare?
Perché non gettare un ponte tra queste sponde apparentemente lontanissime?
Questo progetto nasce da un sogno: ho immaginato di viaggiare come un moderno Ulisse, caricando la mia nave di tamburi, popoli e ritmi.
Sono poi salpato verso le maestose città d’Europa per incontrare simbolicamente i grandi geni della cultura musicale occidentale, un viaggio ‘’conciliatore’’ sulle ali della fantasia.
A farmi da guida in questo viaggio tre elementi essenziali: legno, pelle, metallo.
Gli strumenti percussivi di tutto il mondo si sono così sposati con le opere degli autori classici, arrangiate ed eseguite dai famosi e unici ottoni dell’Orchestra di Santa Cecilia di Roma. Unica concessione ammessa, la presenza di elementi corali e vocali. Per ogni autore ho immaginato un luogo… un suono… un movimento. Tessuti ritmici come binari su cui far viaggiare le immortali melodie e le armonie dei grandi compositori della storia della musica classica. Tra le eredità lasciate da questi grandi geni ho voluto soprattutto mettere in risalto la fantasia e la forza visionaria, ma in primo luogo la capacità di indurci al sogno, trasportati sulle ali delle emozioni senza indugi e timori».