spettacolo di Roberto De Simone
messa in scena Roberto De Simone e Davide Iodice
prima assoluta – produzione Trianon Viviani e Napoli teatro festival Italia
Trianon Viviani e Napoli teatro festival Italia
presentano
uno spettacolo di Roberto De Simone
Ninna nanna a Gesù bambino
mottetto pastorale Quem vidistis pastores? di Carmine Giordano (1737)
nonna a voce sola con cori e più strumenti obligati Oh stupor oh portentum mottetto pastorale di Giovanni Paisiello (prima esecuzione moderna)
intermezzi da Il vero Lume tra l’ombre di Andrea Perrucci (1698)
revisione dei mottetti e trascrizione fonetica degli intermezzi Roberto De Simone
messa in scena Roberto De Simone e Davide Iodice
con (in o.a.) Luca Lubrano, Benino | Antonio Buonomo, Armenzio | Pino Mauro, san Giuseppe | Michele Imparato, Maria | Rosario Toscano, Belfagor e Oste | Veronica D’Elia, Gabriello, Sibilla e Viandante | Oscar Di Maio, Razzullo | Biagio Musella, Pescatore
direzione musicale di orchestra e coro Alessandro De Simone
orchestra la Nuova polifonia
coro Jubilate Deo
organizzazione della parte musicale Elsa Evangelista
scenografia storica Raffaele Di Maio
scenografia Giovanni Vallifuoco
costumi Giusi Giustino
organizzazione Trianon Viviani
prima assoluta
Roberto De Simone torna al Trianon dopo la direzione dello spettacolo che inaugurò nel 2002 la riapertura della storica sala restituita alla funzione teatrale.
Con Davide Iodice firma la messa in scena di Ninna nanna a Gesù bambino, un rituale di sacralità autenticamente popolare e sunto pedagogico di una “teatralità s-concertante”, che fa scuola.
L’opera coniuga la radicalità delle tradizioni dei popoli, con la complessità polisemica di partiture “orfiche”, che ritrovano suono e senso nell’orecchio assoluto e assolutamente contemporaneo di De Simone.
Ninna nanna a Gesù bambino si origina da una trascrizione fonetica de Il vero Lume tra l’ombre, ovvero La Cantata dei Pastori del padre gesuita Andrea Perrucci, restituendo a questo mottetto, forme e sonorità che le molte volgarizzazioni successive hanno corrotto in una fraintesa declinazione del termine “popolare”.
Questa cultura “originaria”, mitica, simbolica ed epica, insuffla il lavoro che De Simone e Iodice hanno architettato, con un’équipe di collaboratori eccellenti e di interpreti che ne incarnano il sentimento in maniera autentica e non mediata.